Color cosmetic market, il mercato del make -up si tinge dei colori infiniti dell’arcobaleno
I trend nel mercato della cosmetica su cui puntare nel prossimo quinquennio sono già tracciati: multifunzionalità, efficacia e praticità di applicazione, prodotti naturali ed ecocompatibili, il tutto grazie alla tecnologia applicata alla ricerca per l’innovazione e la produzione, ma anche per la distribuzione e promozione, basti pensare alle varie piattaforme web e social utilizzate dalle grandi e piccole aziende cosmetiche.
Il mondo della cosmetica ha risentito poco della crisi economica globale, ha saputo modificare e diversificare i canali di vendita e di produzione, adattandoli alle richieste dei consumatori, vecchi e nuovi, ed oggi si appresta a lanciarsi verso l’alto in materia di crescite dei fatturati. A patto di proseguire su questi trend.
Un fattore determinante sembra fare da trade union su quasi tutti i prodotti per la bellezza ed in particolare sul make-up: il colore. Non a caso si parla insistentemente di color cosmetic market!
Come non pensare al successo delle linee di Kiko fatte di smalti e rossetti di ogni sfumatura di colore?
Quando si parla di color cosmetic market, chiaramente non si fa riferimento solo al prodotto finito, ma anche ad un più particolare mondo che è quello dei coloranti e degli ingredienti per colorare, che possono essere naturali e bio come piacciono al consumatore moderno, innovativi dal punto di vista della facilità di applicazione, dalla versatilità, dell’efficacia e dunque anche multifunzionali (Labo -ma non solo- ad esempio si sta concentrando su fard, mascara, ombretti e rossetti antietà): nel complesso questo mercato nel 2014 ha raggiunto volumi di affari pari a 57,4 bn di dollari che si prevede raggiungeranno nel non lontano 2020 un picco di 77.7 bn di dollari: i grandi marchi come L’Oreal, Avon, Coty ed Estée Lauder continueranno a mantenere il primato delle vendite.
Ma c’è un altro aspetto che stimola la crescita del mercato del make-up e che si lega fortemente agli altri trend: la volontà dei consumatori di sperimentare nuovi prodotti ed anche nuovi colori.
Particolarmente interessante è infatti la tendenza ai “cosmetici fai da te”, anche in materia di make-up promossi sul campo direttamente attraverso le piattaforme social. Un caso su tutti – e che si presta a “dettare legge” in materia è il video di You tube su “Come fare da soli l’Eyeliner, con le matite colorate “quelle per la scuola per intenderci meglio!
Numerosi i giovani Vloggers che hanno ripreso queste indicazioni, sempre per l’eyeliner, ma anche rossetti, ombretti eccetera, molti dei quali hanno superato individualmente performance di oltre 5 milioni di visualizzazioni.
Il boom di questi video non è passato inosservato: la Crayola, sul suo sito ha ritenuto doveroso sottolineare come questi colori seppur destinati ai bambini e quindi non tossici, non sono stati creati per essere utilizzati sulla pelle come cosmetici, per cui se ne sconsiglia l’uso.
Di fatto colore equivale a giovani e la gioventù è sempre più social. Il potere della blogosfera si è rivelato con un semplice video: i brand della cosmetica non devono trascurare questo caso sviluppandone i punti essenziali:
24 colori pastello permettono infinite e durature sfumature di colori con cui truccarsi a costi minimi, di 5 o 6 euro, senza contare il divertimento nel farlo.
Il mercato del make-up colorato fai da te a costi minimi, tanto amato dai teenagers è ancora tutto da sviluppare, ed in molti ci scommettono su!
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