“Crescita” una parola che sentiamo nominare spesso in relazione ad un’economia che stenta a ripartire se non addirittura a rimanere a galla in numerosi settori, ma che è una realtà già dallo scorso anno per ciò che riguarda il mondo della bellezza e della cura del corpo con un più 5%. Le previsioni per il quinquennio a venire sono ancora più rosee grazie a mercati emergenti come l’Arabia Saudita, l’Indonesia e l’India e soprattutto a nuovi trend: stare al passo con questi significherà per le aziende del settore cosmetico fare la differenza nei propri fatturati.

Ma quali sono queste tendenze, orientamenti del mercato? Di certo si assisterà ad un consolidamento di alcune categorie di prodotti, come ad esempio quelli multifunzionali (pensiamo al successo delle Alphabet Cream BB o CC Cream e delle Cushion Compact), che coniugano qualità, convenienza e praticità di utilizzo. I dati suggeriscono comunque anche altri percorsi, paralleli a questo o che possono esserne considerati un’evoluzione: si sta sviluppando un particolare interesse verso il “prodotto su misura” anche in fatto di beauty. Anzi, molti esperti concordano come la Beauty routine tailor made stia diventando sempre più una key factor driver su cui puntare.

Lo fanno già alcuni brand con successo; è il caso delle profumerie britanniche Floris che offrono nei negozi la possibilità di avere delle fragranze “su misura” o quelle di alcuni dispositivi da Harrods che suggeriscono una precisa prescrizione di prodotti in base al tipo di pelle. In tutto questo la tecnologia ha apportato vantaggi notevoli e ne è stimolata al contempo.
Lo stesso dicasi della ricerca scientifica. Pensiamo anche all’utilizzo che marchi come Triumph lingerie e jeans Wrangler hanno fatto di tessuti cosmetici, in grado di aiutare il dimagrimento in punti specifici e critici!
Le opportunità per affidarsi al nuovo trend di beauty routine tailor made sembrano essere infinite, tante quante il numero di consumatori possibili, che si voglia o meno differenziarli per categorie, regioni del mondo, fascie d’età o altro!

Di particolare interesse ad esempio, lo sviluppo di prodotti specifici per la cura della pelle asiatica, ma non solo. Nello skin-care, come suggeriscono i dati, a farla da padrona nelle crescite di vendita saranno ancora una volta i cosmetici per il viso: creme anti rughe per gli uomini, idratanti per le giovanissime, antimpurità o sieri, e maschere. Saranno i trend maggiormente apprezzati che potranno essere personalizzati in vari modi, a partire anche dai formati.

Di certo i marchi specializzati (o di nicchia) hanno maggiori possibilità di “individualizzare” le offerte, specie in ambito di profumi e cura della pelle: Estée Lauder e L’Oréal stanno arricchendo (anche con acquisizioni) alcune categorie specifiche, come il beauty muticulturale e le fragranze esclusive, mentre di Unilever mira a costruire un portafoglio di brand premium per la cura della pelle (assorbendo brand come Murad, REN e Kate Somerville).
Il marketing può trovare nuove strade da percorrere, ma la più proficua in tal senso sembra essere quella digitale attraverso l’utilizzo di piattaforme online ad hoc.

Il canale di internet retail per la bellezza e la cura personale è ancora relativamente poco sviluppato (il 5% delle vendite totali nel 2014), ma ha registrato la crescita più rapida del settore nell’ultimo quinquennio dando luogo a numerosi investimenti da parte delle aziende. Molti rivenditori tradizionali hanno sviluppato la propria presenza online, siti come E-bay o Amazon offrono un e-tailer puro e al contempo si vanno diffondendo infinite applicazioni social, per il mobile, fisse, aziendali, e/o per i consumatori, coinvolgendoli, nella scelta, nelle analisi delle abitudini per la bellezza, nel gradimento, nei tester. Soprattutto si stanno sviluppando numerose piattaforme online di vendita al dettaglio: il rovescio della medaglia è che il mercato del beauty 2.0 è molto frammentato, ma non è un qualcosa di negativo. Gli esperti di marketing potranno da qui sviluppare nuove opportunità e consolidarne altre.